venerdì 20 gennaio 2012

Buongiorno


Quando ho pensato di scrivere questo libro avevo due propositi. Il primo era di raccontare ai miei concittadini un'esperienza molto difficile e impegnativa: cosa avevo fatto nei dieci anni da sindaco (assieme a tutti i collaboratori), cosa non ero riuscito a fare, cosa avevo impedito che accadesse. Il secondo era di usare l'esperienza ferrarese come "pretesto", come "metafora", per fare un ragionamento più ampio su cos'è diventata la politica italiana, soprattutto nel rapporto tra partiti, istituzioni e centri di potere economico. E quali sono le difficoltà attuali della democrazia. Le sue debolezze le sue potenzialità: come i cittadini contino molto in teoria e poco nella realtà. Se le cose che ho raccontato succedono in una città molto civile, antica, bella e vivibile come Ferrara, cosa succede nel resto d'Italia? Ferrara è un'eccezione, una fisiologia o una patologia? Io penso sia una patologia leggera e cronica. Una specie di deformazione ormai tanto diffusa, localmente e nazionalmente, da apparire quasi normale. Ma normale non dovrebbe essere. Ed è giusto continuare a parlarne per capire forse le origini delle patologie più gravi. E le eventuali terapie da adottare.Questo blog è un'occasione per chi ne abbia voglia.

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